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Spazio Elastico

Gianni Colombo, Spazio elastico, 1967
Elastici fluorescenti, motori elettrici, lampada di Wood 400x400x400 cm
Ricostruzione per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma 2005
Photo: Giorgio Pizzagalli
Archivio Gianni Colombo, Milano

 

Biografia

Nato a Milano nel 1937, studia all’Accademia di Belle Arti di Brera e diventa presto un protagonista della fervida scena artistica cittadina degli anni Cinquanta. Nel 1959 espone alla prima collettiva della Galleria Azimuth, derivazione della rivista fondata da Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Nello stesso anno fonda il Gruppo T con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, e Gabriele De Vecchi ai quali si aggiunge presto Grazia Varisco. Le mostre del collettivo, che diventerà uno dei più importanti gruppi di Arte cinetica e programmata in Italia, vengono chiamate Miriorama (mille immagini) e numerate progressivamente per sottolineare la continuità di un programma comune. Già nella prima mostra emergono i temi che caratterizzano tutta la ricerca di Colombo, così riassunti dall’Archivio Colombo: “Lo spazio con l’invasione dell’ambiente, il tempo inteso come movimento, divenire, e la provocazione di una reazione fisico-psichica nello spettatore tramite lo stupore”. La prima personale di Colombo è Miriorama 4, in occasione della quale espone le opere cinetiche Rilievi intermutabili, Superfici in variazione e Strutturazioni pulsanti. Dal 1864, dopo l’ultima mostra collettiva del Gruppo T, Miriorama 14, la ricerca si focalizza sullo spazio ambientale, progettato come luogo di attiva sollecitazione di eventi percettivi, sensoriali e comportamentali, che coinvolgono direttamente gli spettatori. Nel 1964, a Parigi, al Musée des Arts Dècoratifs del Louvre, in occasione dell’esposizione Nouvelle Tendance, Colombo realizza il suo primo ambiente abitabile: Strutturazione cinevisuale abitabile. Nel 1968 vince il Premio per la pittura alla Biennale di Venezia con lo Spazio elastico, il suo ambiente più celebre con cui trasforma lo spettatore in attore dell’opera. Muore a Melzo nel 1993.


Spazio Elastico

Gianni Colombo (Milano, 1937 – Melzo 1993) è uno dei principali artisti della Milano degli anni Sessanta, protagonista di fama internazionale dell’arte programmata. A trent’anni dalla sua scomparsa, ArtVerona desidera celebrare la sua ricerca e influenza presentando Spazio Elastico, un’opera simbolo esposta per la prima volta nel 1967 e con la quale nel 1968 vince il Primo Premio per la pittura della XXXIV Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Colombo si è sempre interrogato sulle implicazioni che le capacità di sentire e vedere hanno con la vita psichica dell’uomo; la dimensione percettiva e i processi che la regolano sono alla base dell’opera. Lo Spazio Elastico attraverso pochissimi elementi è capace di creare vertigini intellettive ed emozionali. L’ambiente mette in discussione la nostra percezione dell’orizzontalità o verticalità, dati semplici del nostro equilibrio percettivo. L’esperienza in atto, in nostro modo di elaborarla psichicamente e il nostro comportamento sono il vero soggetto dell’opera.


L’Archivio

L’Archivio Gianni Colombo nasce dalla volontà di far conoscere le opere, il lavoro e la concezione dell’arte di Gianni Colombo, uno dei principali artisti della Milano degli anni Sessanta, protagonista di fama internazionale dell’arte programmata. Si propone come punto di continuità tra l’artista e il suo pubblico, incoraggiando iniziative culturali tese a valorizzarne l’eredità artistica, catalogando ed autenticandone le opere, promuovendo mostre personali e collettive, prestando opere ed ambienti di sua proprietà a musei qualificati italiani ed esteri, mantenendosi in contatto con le principali case d’asta internazionali e con i collezionisti in tutto il mondo. Provvede, infine, alla conservazione delle opere e degli ambienti di sua proprietà, della biblioteca, della collezione, degli scritti e di tutto il materiale stampa relativo all’opera artistica ed alla biografia di Gianni Colombo.