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Red Carpet: Peter Halley

View of the exhibition Peter Halley. Conduits: Paintings from the 1980s, 31.03.2023 — 15.10.2023, Mudam Luxembourg
© Photo: Mareike Tocha | Mudam Luxembourg

Red Carpet è diventato uno dei progetti più riconoscibili e identitari di ArtVerona: una grande opera d’arte, che prende la forma di un tappeto di oltre 400 metri quadrati, accoglie il visitatore nella Galleria dei Signori, diventando una piattaforma di incontro e un segno artistico immediatamente riconoscibile. L’opera, dopo essere stata commissionata nel 2021 e 2022 a due importanti artisti italiani come Paola Pivi e Stefano Arienti, vede per la prima volta la partecipazione di un celebre artista internazionale: Peter Halley. La partecipazione di Peter Halley si inserisce all’interno di un costante processo di crescita artistica della manifestazione, capace con i suoi progetti di coinvolgere i protagonisti dell’arte contemporanea. Nato a New York nel 1953, Peter Halley è una figura centrale del Neo-concettualismo americano degli anni ’80. La ricerca artistica di Peter Halley muove nell’ambito dell’astrazione geometrica e nei suoi dipinti forme quadrate e rettangolari, definite dall’artista ‘celle’ o ‘prigioni’, si relazionano tra di loro mediante condotti a sezione quadrata, rappresentando la crescente geometrizzazione dello spazio sociale del mondo tecnologico ed elettronico contemporaneo. L’opera di Halley per ArtVerona esplora sia le strutture fisiche che psicologiche dello spazio sociale; collega il linguaggio ermetico dell’astrazione geometrica alle realtà dello spazio urbano e del paesaggio digitale. Peter Halley ha esposto nelle più importanti gallerie e istituzioni museali internazionali, tra cui il Museum of Modern Art di New York, il CAPC Musee d’Art Contemporain di Bordeaux, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, il Dallas Museum of Art, il Folkwang Museum di Essen e l’Istituto Butler of American Art. Halley ha scritto e pubblicato testi su arte e cultura, affrontando i temi dello strutturalismo, il post-modernismo, la rivoluzione digitale degli anni Ottanta. Nel 2001 ha ricevuto il Frank Jewett Mather Award dal College Art Association negli Stati Uniti per la sua scrittura critica. Nell’ottica di una fiera sempre più attenta alla tematica ambientale, l’opera è realizzata in partnership con Aquafil S.p.A., uno dei principali attori in Italia e nel mondo nella produzione di fibre sintetiche da materiale di riciclo.

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