Corso Europa (da G.B. Piranesi), di Stefano Arienti
È Stefano Arienti l’artista invitato a realizzare il Red Carpet di ArtVerona 2022 #ITALIANSYSTEM.
Prosegue l’esperienza di Red Carpet un contributo a rendere la manifestazione un’esperienza coinvolgente, dove la presenza del pubblico diventa parte integrante della proposta culturale. La prima edizione del progetto si è svolta nel 2021, sempre grazie al sostegno di Aquafil, e ha visto protagonista l’artista Paola Pivi.
Protagonista di questa edizione sarà Stefano Arienti (Asola, MN, 1961), uno dei più apprezzati artisti italiani a livello internazionale che, per l’occasione realizzerà un tappeto, interamente scomponibile, di circa 500 metri quadrati, in ECONYL®, un filo di nylon ottenuto al 100% dal riciclo di rifiuti plastici (reti da pesca, tappeti, tessuti, rifiuti industriali, ecc.) grazie alla partnership con Aquafil S.p.A., uno dei principali attori mondiali nella produzione di fibre sintetiche da materiale di recupero.
Per l’occasione, Arienti ha creato Corso Europa (da G.B. Piranesi), un tappeto di 500 mq che accoglie i visitatori all’ingresso della fiera, ispirandosi all’opera dell’incisore e architetto settecentesco Giovanni Battista Piranesi, realizzato con un filo ottenuto completamente dal riciclo di rifiuti plastici.Ispirata all’opera del celebre architetto e incisore settecentesco veneto, la strada diventa nelle mani di Arienti una riflessione sul continente europeo, comprendendo tutti gli Stati che hanno fatto parte a vario titolo della sua storia.
L’artista è partito da due incisioni presenti nel primo volume di Le antichità romane di Piranesi, pubblicato nel 1756, che portano entrambe la seguente didascalia: frammenti di marmo della pianta di Roma antica, scavati saranno due secoli, nelle rovine del tempio di Romolo, et ora esistenti nel Museo di Campidoglio. Ritagliando, ruotando e giustapponendo le porzioni di queste immagini Arienti ha riorganizzato i frammenti come se fossero il lastricato di una strada, che può ricordare i basolati romani, ma anche le pietre su cui camminare in un giardino roccioso.
I nomi degli stati che sono presenti nel continente europeo caratterizzano i massi della strada, ma non c’è un criterio preciso con cui sono disposti, e si orientano diritti rovesci e di traverso, un po’ come le scritte romane già presenti nei frammenti. L’estremo ingrandimento delle immagini originali (entrambe mm 465 x 680) trasforma i pezzi di marmo in giganteschi pietroni su cui si può stazionare anche in un piccolo gruppo e ci si può persino divertire a saltare da masso a masso”.