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Dalla prima edizione del Premio MZ al Premio LCA per la fotografia under 35 a Display

La prima edizione del Premio MZ Costruzioni sceglie Protey Temen
Tra le nuove acquisizioni nate in occasione della quindicesima edizione di ArtVerona, il Premio MZ Costruzioni è frutto dell’iniziativa di due imprenditori e collezionisti campani che hanno fatto della solidità, flessibilità, tecnologia ed ecosostenibilità dell’acciaio i valori fondanti della loro azienda. La commissione del Premio, composta da Antonio e Michele Zito, collezionisti, Silvia Salvati, curatrice, responsabile mostre e collezioni Museo Madre, Napoli e da Ivan Quaroni, curatore, ha selezionato l’opera Black wave fragment (2019) di Protey Temen, esposta dalla Galleria Maurizio Corraini, Mantova. Affermano Antonio e Michele Zito: Protey Temen è un artista che viene dal mondo della grafica e che ha lavorato come Art Director per diverse aziende, maturando una visione personale dell’arte che lo ha condotto a confrontarsi con le scienze e con altre discipline del sapere per sondare la conoscenza umana e il mondo interiore. Dal segno grafico alle formule matematiche, ha rappresentato l’onda del tempo che nella fisica quantistica racchiude le infinite possibilità del caso e della materia. Il suo sguardo all’arte ci sembra superare i confini disciplinari, in una prospettiva di ricerca ed indagine che valica i limiti stilistici ed estetici dell’arte contemporanea. MZ costruzioni ha visto nella visione di Protey Temen l’incarnazione dei principi basilari dell’azienda: leggerezza, sostenibilità e innovazione. Siamo sicuri che questo giovane artista abbia appena iniziato ad esprimere l’enorme potenziale della sua indagine, le cui premesse sono contenute nella creazione del progetto Inner school, che pone al centro delle sue riflessioni le dinamiche di insegnamento e apprendimento della conoscenza e la necessità di un confronto tra i diversi campi del sapere.

 

Anna Di Prospero vince il Premio LCA Studio Legale per la Fotografia under35
LCA Studio Legale è a fianco di ArtVerona per sostenere la ricerca nella fotografia contemporanea, promuoverne l’attualità e il valore e rafforzare l’interesse di un collezionismo più strutturato. La commissione di questa rinnovata edizione del Premio, composta da Maria Grazia Longoni, collezionista e partner di LCA Studio Legale, Christiane Rekade, direttrice KunstMeranoArte e Davide Giannella, curatore, aveva il compito di selezionare in fiera l’opera di un artista under 35. La giuria ha deciso di premiare Anna Di Prospero con l’opera Marseille#8 (2014), fotografia digitale esposta da MLB Maria Livia Brunelli Gallery, Ferrara – Porto Cervo (OT), per la solidità della sua pratica volta a valorizzare e ad aprire inedite e possibili considerazioni sulla relazione tra paesaggio architettonico e paesaggio umano.

 

Premio Display
Si rinnova il riconoscimento che premia le due gallerie, una per padiglione, che hanno saputo proporre nel proprio spazio artisti e opere nella maniera più coerente e innovativa. Per loro un’agevolazione del valore di 2.000 euro sull’iscrizione ad ArtVerona 2020. La commissione è coordinata da Elena Salmistraro, product designer e dall’artista e architetto Angelo Stoli che hanno individuato i seguenti vincitori:

PAD 12
Doris Ghetta, Ortisei (BZ) per il rigore e l’attenzione del progetto espositivo che valorizza le geometrie delle opere proposte e i loro significati più profondi.
Una menzione speciale è andata a Massimodeluca, Mestre (VE), per la proposta innovativa che esalta la componente emozionale e intimista dell’esperienza del visitatore e a Isolo 17 Gallery, Verona, per lo studiato bilanciamento espositivo dei diversi elementi.

PAD 11
Kanalidarte, Brescia, per la proposta che si snoda attraverso una dialettica espositiva di pieni e vuoti, sottolineati da un contrasto cromatico. L’opera diventa elemento architettonico e spaziale, pur mantenendo la sua leggerezza.
Una menzione speciale è andata a Lara e Rino Costa, Valenza (AL), per l’ottima capacità di esporre elementi e volumi diversi creando un’identità coerente e personale e a Valmore Studio d’Arte, Vicenza, per la soluzione adottata che permette di frazionare lo spazio e aumentare otticamente la superficie espositiva.

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